5 motivi per cui la terza gravidanza non è come la prima.

Questo terzo bambino è stato voluto come quando scegli i gusti del gelato: non ci pensi troppo, sai già quello che vuoi. E non aspetti altro che mangiare quel cono così invitante. Neanche il tempo di dire “Ok facciamolo” che era già arrivato. Ormai non potevamo tirarci più indietro.

La nostra terza gravidanza sancisce l’epilogo di un percorso iniziato 6 anni fa, del quale rifarei tutto. Da capo.

Sai quello che ti aspetta, ma “il mentre” è sempre un’incognita. Ho il brutto vizio di mettere a confronto cose, persone e situazioni. Per questo pensavo che questa terza gravidanza fosse uguale alle due precedenti. E invece mi sbagliavo. Di grosso.

Ho imparato che ogni gravidanza è a sé, come le persone del resto. Ho avuto l’assurda pretesa (già per il secondo bambino) che tutto fosse come la primogenita. Che avrei passato una gravidanza meravigliosa, riposante. Che sai siccome è il secondo sicuramente nasce prima, e vedrai che travaglio lampo.

E invece no. Mi prenotarono l’induzione per il 22 Dicembre, poi il Furioso ha deciso di nascere il 20, all’alba. La sorella maggiore invece, nacque ad 1 ora e 20 minuti dal giorno della scadenza, prevista per il 4 Luglio. Indipendenza Americana. Di secondo nome l’avrei chiamata America. Davvero.

Agata ha ancora 6 giorni di buono, dopo di che scatterà lo sfatto automatico.

Intanto ho stillato una classifica di motivi per i quali la terza gravidanza non potrebbe mai essere paragonata alla prima.

  1. RIPOSARSI (e non sto dicendo DORMIRE eh!) Sono sempre stata una dormigliona. Mi piace dormire, stare nel letto e alzarmi sentendomi davvero riposata. quando aspettavo Allegra ero ancora all’università, studiavo, frequentavo le lezioni e davo gli esami. Vivevo con i miei genitori. Non avevo nulla cui pensare, non una casa da pulire, non due bambini da gestire. Non la scuola e il nuoto e la danza. Le festicciole di 5enni e le uscite in bicicletta. La febbre e la tosse. Gli incubi notturni, e Mamma ho sete e Mamma la pipì, e Mamma non trovo il ciuccio. Alle 4 di notte. Il blog da curare, collaborazioni da portare a termine, planning, sponsor, timeline, deadline, insights, analytics, views, followers, recap, updates, eventi, mail a cui rispondere, concludere con un brand, assicurarsi nuove aziende.
  2. MANGIARE un pasto seduta dall’inizio alla fine e non sederti per ultima e chissà come finire sempre per prima, accorgendoti che non hai nemmeno mangiato, praticamente. Ecco perché ho preso solo 8 chili in 9 mesi! Ricordi lontani quando mangiavo sul divano, quando mia madre mi preparava i toast alle 10 di sera perché prima non mangiavo dalla nausea. I pranzi fuori, al sole, la focaccia in spiaggia alle 2 del pomeriggio. La pizza con le amiche di sera e tornare tardi tanto non hai nessuno che ti svegli la mattina presto chiedendoti di mettere i cartoni (ormai conosco a memoria tutte le puntate di Paw Patrol). E poi prepara il Biberon, i vestiti, vai all’asilo e poi, forse, ricordarti di lavare i denti anche tu prima di uscire.
  3. ATTIVITÀ MOTORIA che non sia abbassarti e alzarti per allacciare le scarpe, pulire le briciole dei biscotti sul divano, giocare a rincorrersi per tutta la passeggiata. Fare le scale di notte per scendere a rimboccarli le coperte. Prenderli in braccio ad ogni momento di sconforto. Essere sempre in tensione perché la tua mente è rivolta a loro, altroché addominali. Le nuotate in mare fino alle 8 di sera a fine Giugno, ginnastica prenatale, yoga e passeggiate nei boschi. Perché ti senti invincibile e anche alla 42 settimana spaccheresti le pietre! Ecco alla terza gravidanza SCORDATEVELO,  tutto ciò che desideri è solo ed unicamente il divano.
  4. PRENDERSI CURA DI SÉ e prendere appuntamento dall’estetista un giorno si e un giorno anche. Manicure, pedicure, smalto semi-permanente, ceretta total body e extension ciglia. Massaggi rilassanti, massaggi facciali e massaggi per la circolazione delle gambe e la micro-circolazione della punta del naso. Oggi con due bambini piccoli, se mi va bene, riesco a farmi una ceretta last minute, prima di uscire di casa, per una rarissima cena a due.
  5. MANTENERE LA PAZIENZA. Adesso non vi sembrerà possibile, perché non appena notate un passeggino in un bar, probabilmente non entrate neanche. Ma un’innata pazienza si impossesserà di voi. E no, non avete raggiunto la pace interiore, ma si tratta di SOPRAVVIVENZA. Di contare fino a 1983e937402938 prima di alzare la voce, di rispondere male, di minacciare castighi impossibili, di chiamare tutti i collegi del territorio e di fare repulisti di ogni giocattolo che trovi in camera. Ok. Forse a volte l’ho fatto. Bè sempre meglio che scappare via. Certo ogni tanto un bicchiere di Gin Tonic non guasterebbe.

MAMMA GLAMOUR