Quando avevo una figlia sola.

A volte vorrei tornare indietro di almeno 7 anni. Non per sentirmi meno vecchia, in realtà gli anni non hanno alcun peso su di me, ma il tempo mi scorre sotto al naso e immancabile arriva la malinconia. Quel sentimento dolce e un po’ triste come quando alla fine Estate si mette a piovere.

Vorrei tornare indietro a quando avevo una figlia sola, lei. La mia prima bambina, arrivata come la neve ad Agosto ma che non potrei immaginare la mia vita senza. Vorrei sentirmi addosso ancora una volta tutte quelle emozioni nuove. Quella paura davanti al test positivo fatto nel bagno di mio nonno, appena tornata dall’università.

Vorrei vedere ancora quel sorriso gentile di mia mamma che mi dice “Che bello divento nonna”. Vorrei rivivere ogni attimo di quei 9 mesi durati troppo poco, meno di un soffio. Quei mesi che piano piano mi hanno portata ad essere mamma, una mamma troppo giovane, una mamma bambina insieme alla sua bambina.

Era proprio così che mi sentivo, quando avevo una figlia sola.

Quando per la prima volta ti ho vista, eri così bella che non ci credevo. Mi hai trasformata nella parte migliore di me. Tutto di un tratto non mi arrabbiavo più. Ho imparato a tenerti in braccio e a darti da mangiare. A cambiarti il pannolino di notte, quando ad occhi chiusi ti cercavo e poi ci riaddormentavamo attaccate. Restavamo così fino alle 11 di mattina. Ogni mattina.

Era Luglio. Ed io Luglio l’ho sempre amato. Nel pieno dell’estate, con il mare caldo e limpido che sembra di essere ai tropici. Non aveva importanza se quel anno avessi fatto poche nuotate, fossi stata poco abbronzata e non fossi andata a ballare il sabato sera. Io avevo te. E te sei la mia prima cosa bella.

Quando penso alla mia vita la divido in due grossi spazi temporali: prima di aver avuto te e dopo di te. Come se il tuo arrivo avesse scritto un capitolo nuovo di tutta la mia vita. Tu così discreta e mai noiosa. Tu che non mi hai mai fatto perdere una notte di sonno in quasi 7 anni. Tu che ad ogni cambiamento non facevi la minima piega. Quando a solo 1 anno ti abbiamo messo a dormire nella tua stanza al piano di sotto. Quando ti abbiamo svezzato e mangiavi senza fare smorfia alcuna.

Eri una bambina che tutti mi invidiavano. Io ti portavo dappertutto: a casa delle mie amiche, in giro tutto il giorno. Ti portavo a spiaggia e dormivi sotto l’ombrellone mentre io mi prendevo il sole. Ti portavo fuori a cena, ti caricavo in macchina e andavamo a Genova a fare shopping con la nonna. In montagna, in America, sulla neve. Non importava dove, contava essere insieme.

Non mi hai mai fatto pesare l’inserimento all’asilo nido quando ero incinta di Orlando. Tu entravi e mi salutavi con la manina, poi dicevi alle maestre che dentro la mia pancia c’era il tuo fratellino. Io ero fuori che piangevo e dentro di me mi domandavo se meritassi una bambina brava come te.

E me lo domando tutt’ora che ti credo grande e ti addosso responsabilità che non dovresti avere, eppure tu mi rispondi “Si mamma”. E lo vedo da come sei con la tua sorellina, come la guardi, come la prendi e come sei dolce con lei. Anche se sei la più grande amore, nel mio cuore sei sempre piccola come quando i miei occhi hanno incrociato i tuoi per la prima volta.

Per me avrai sempre un secondo di vita, profumerai sempre di albicocca e le mie braccia saranno sempre perfette per te, per incastrartici dentro ogni volta che vorrai.

Mi chiedo se ti ho dedicato il giusto tempo, o se invece ti ho fatto crescere troppo in fretta. Due anni e cinque mesi cosa saranno mai? Ti ricorderai che sei stata figlia unica per tutto quel tempo? Ti ricorderai che io vivevo solo per te? Che io crescevo con te. Tu che mi insegnavi ad essere mamma ogni giorno. E ho imparato facilmente perché tu eri una bambina splendida, sempre sorridente, amabile, non piangevi mai, dove ti mettevo, stavi.

Perdonami amore mio se a volte sono stanca, se urlo, se ti chiedo di fare delle cose per me, se ti dico che sei la più grande e devi dare l’esempio. Perdonami, perché non sai quanto vorrei tornare ad essere solo io e te, per un attimo, mi basterebbe. Mi basterebbe per viverti e amarti forte come ho sempre fatto. Dedicare le mie energie solo a te, dalla mattina alla sera. Dimenticarmi il telefono e annusare i tuoi boccoli perfetti che ti scendevano sulle spalle. Il tuo ditino storto del piede destro che per me è la cosa più bella che hai insieme ai tuoi occhi verdi che dicono tutto..Vorrei metterti in fascia e camminare per strada a testa alta come se il cielo mi appartenesse.

Comprarti i vestiti uguali ai miei e divertirmi come se stessi vestendo la mia bambola. Quanto vorrei mangiare la pizza sul divano ogni volta che ci viene voglia e guardare Peppa Pig. Prepararmi in 10 minuti e uscire di casa con addosso solo te, senza dover pensare a vestire altri due bambini piccoli e ricordarmi di fare la pipì.

Vorrei dedicarti il mio tempo, tutto il mio tempo, per tutte le volte che te ne ho tolto. Per la nascita dei tuoi fratelli, una dietro l’altra. Per quando sono assente, per avere la testa un po’ tra le nuvole. Per quando non c’ero, per quando vado via e tu ancora oggi ti metti a piangere perché vuoi venire con me e mi dici “Portami con te mamma”.

Non è vero che i maschi sono più attaccati alla mamma. Io ho te. E come mi guardi tu, nessuno lo ha mai fatto e tutte le volte che lo fai mi fai battere il cuore come se fosse sempre la prima volta che ci guardiamo.

Sei la mia vita amore mio, la mia prima vita di tre, questo non lo devi dimenticare mai. Tu avrai sempre un posto speciale nel mio piccolo cuore.

MAMMA